A cura di Luca Giunta Baroni

Disegnatore prolifico e fluente, Bison è noto soprattutto per i suoi eleganti schizzi a penna e acquerello, fortemente influenzati dalla tradizione settecentesca della sua terra d’origine (i Tiepolo, Piazzetta, Guardi)1.

Come suggerito dai critici, solo una piccola parte della sua produzione grafica può essere connessa a quadri o affreschi. I suoi schizzi nascono come opere d’arte a sé stanti, eseguite per il proprio piacere o per quello dei collezionisti ma anche per costituire una preziosa riserva di spunti figurativi da impiegare in un secondo momento.

Il suggestivo studio qui presentato è reso particolarmente raro e prezioso dalla presenza del colore. Due differenti qualità di pietra rossa prendono il posto dell’abituale pennino, mentre l’aggiunta finale di acquerello rosso conferisce unità al foglio, evocando un delicato chiaroscuro che enfatizza ulteriormente, per contrasto, la forte plasticità e vivacità dei corpi.

Giuseppe Bernardino Bison, Marriage of Bacchus and Ariadne, c. 1830-40. Oil on canvas, 93 × 103 cm. Trieste, Musei Civici di Storia e d'Arte | 10/2837.
Fig. 1. Giuseppe Bernardino Bison, Marriage of Bacchus and Ariadne, c. 1830-40. Oil on canvas, 93 × 103 cm. Trieste, Musei Civici di Storia e d'Arte | 10/2837.

Bison aveva trattato il soggetto di Bacco in un piccolo dipinto (Matrimonio di Bacco e Arianna) oggi custodito presso I Civici Musei di Storia e d'Arte in Trieste e datato dalla critica verso il terzo decennio dell’Ottocento (fig. 1)2.

Nonostante la differente disposizione delle figure, l’identità dei personaggi e degli atteggiamenti suggerisce che il nostro schizzo sia connesso al cantiere progettuale del dipinto e vada quindi datato attorno al 1830.

1 Il riferimento per i dipinti e i disegni di Bison è costituito dalla monografia di Pavanello, Craievich, D’Anza 2012. I suoi disegni sono analizzati in dettaglio da Magani 1996, Rizzi 1976, Zava Boccazzi 1974, pp. 236-249, ai quali possono aggiungersi gli utili cataloghi di mostre che includono esempi della sua produzione grafica: Udine 1962-1963, Udine 1997- 1998 (recensito da Wolk-Simon 2000, p. 79).

2 Vedi Pavanello, Craievich, D’Anza 2012, p. 277, cat. 503, repr. p. 187, e Trieste 2013, p. 58, cat. 53, repr. p. 38. Un disegno con analogo soggetto è passato di recente sul mercato antiquario: Sotheby’s – London, 9.viii.2014, lotto 85.

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