Il disegno chiarisce con molta evidenza, come altri fogli di questo gruppo(cat. 3-6,), l’ascendenza che i modelli di Vincenzo Camuccini ebbero sulla grafica di Sangiorgi. La composizione, resa con grande abilità nei chiaroscuri e nell’intreccio delle matite e con un’ambientazione essenziale e geometrica tipica della concezione spaziale sintetica e astraente dei disegni di Sangiorgi, fu tradotta all’acquaforte nel 1826 da Antonio Valli. Dell’incisione sono noti più esemplari: uno nel Fondo Davoli del Gabinetto dei Disegni della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, un secondo nella Collezione Bartolini della Fraternita dei Laici ad Arezzo e un terzo, infine, nel Fondo Piancastelli della Biblioteca Civica di Forlì.
Il soggetto, il saluto di Ulisse a Telemaco e Penelope prima della partenza per la guerra di Troia, molto amato dalla cultura figurativa neoclassica, è legato ad altre illustrazioni realizzate da Sangiorgi sui temi omerici e in particolare su Les aventures de Télémaque, fils d’Ulysse di François de Salignac de la Mothe Fénelon.

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