Fig. 1. Francesco Guardi, Studio per le nozze del duca di Polignac, 1790. Penna e inchiostro bruno, con acquerello bruno su traccia di grafite e gessetto nero, 200 x 200 mm. Collezione privata.

Questo bellissimo foglio s’aggiunge alla piccola serie di studi e disegni illustranti le nozze del duca Armand Jules Marie Héracle de Polignac (1771-1847) con la giovane baronessa Ida Johanna Lina von Neukirchen, celebrate il 6 settembre 1790 nell’oratorio della villa Gradenigo a Carpenedo.

La serie consta di quattro fogli, conservati al Museo Correr di Venezia, tra i più celebrati dell’artista, che, con la finezza del tratto aereo e spezzato e delle composizioni rarefatte, rappresentano il punto d’arrivo della grafica di Francesco Guardi1. Due sono gli studi per lo sposalizio, il primo, tracciato a penna a puro contorno su un piccolo foglio, è un flash sugli sposi circondati da testimoni davanti all’officiante, un vescovo con mitra, un chierichetto regge un libro aperto2; nel secondo, Le nozze del duca di Polignac, ombreggiato a acquerello bruno, è raffigurata su un ampio foglio la composizione completa della cerimonia, entro l’ampia cappella con un grande altare e addobbi effimeri rococò: il nucleo con il sacerdote e gli sposi si distingue nella folla di dame e gentiluomini (fig. 2).

Fig. 1. Francesco Guardi, Le nozze del duca di Polignac, 1790. Penna e inchiostro bruno, con acquerello bruno su traccia di grafite, 259 x 396 mm. Venezia, Museo Correr, n. inv. 30.

Nel disegno finito, acquerellato a colori, in cui Guardi ripensa l’impaginazione, distribuendo diversamente le figure della folla e rallentando la vivacità e tensione, il gruppetto con gli sposi è il fulcro della scena in una cappella solennemente addobbata, davanti ad ancora più imponente altare4.

In questo nuovo, vivace disegno, finemente ombreggiato a acquerello bruno, si ritrovano gli sposi inginocchiati davanti al vescovo officiante, e un chierichetto sorregge il libro; ma la ripresa è in controparte rispetto a quella dei due schizzi e della versione finale, a suggerire che si possa trattare di uno studio iniziale. La scena si svolge in una cappella, le cui strutture ad arco, colonne e lesene, emergono delicatamente abbozzate negli sfondi. Nel disegno rifinito ad acquerelli colorati, Le nozze del duca di Polignac, le pareti della cappella sono celate dietro una decorazione neoclassica ma nello schizzo preparatorio (fig. 2)3 compare in alto a destra il frammento di un arco. La maestosa villa Gradenigo, raffigurata con i suoi giardini sul Terraglio in una mappa di Venturelli del 1787, è stata demolita all’inizio dell’Ottocento; è possibile che il presente disegno ne ricordi le fatture originali dell’oratorio.

Il tratto leggero e spigoloso nei contorni delle figure, tipico del tardo Guardi, e l’acquerello fluttuante sono perfettamente compatibili con i caratteri degli altri disegni del gruppo.

Il quarto foglio del Museo Correr, Banchetto per le nozze Polignac, è un unicum emblematico della raffinatezza dell’ultimo Guardi, con le stilizzate e colorate sagome della nobiltà attorno a un grande tavolo5.

Venezia, 1 marzo 2023

Bozena Anna Kowalczyk

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