A cura di Luca Giunta Baroni

La parola ψυχή (psyché), in greco, ha un duplice significato, descrivendo lo spirito (nell’accezione di ‘anima’, ‘respiro’), e la farfalla: due soggetti apparentemente distanti ma accomunati dalla volatilità e dall’effimero1.

L’arte ellenistica si appropriò di questo tema legando la farfalla al tema dell’innamoramento: Eros, dio dell’amore, è spesso rappresentato mentre gioca, cattura, tormenta o brucia una farfalla rappresentante l’anima. Gli attributi dell’insetto (le ali colorate) sono talvolta utilizzate per identificare la sua amata, Psiche, simboleggiando la transitorietà della vita e del sentimento.

In età neoclassica il mito di Psiche, legandosi a temi filosofici e platonici, assume particolare rilevanza, divenendo uno dei soggetti più amati dagli artisti. Tra le rappresentazioni di maggior successo della giovane fanciulla vi sono l’Amore e Psiche di François Gérard (fig. 1), esposto al Salon parigino del 1798, e il celebre gruppo Amore e Psiche stanti di Antonio Canova (1796-1800), nel quale Psiche pone tra le mani dell’amato una farfalla, simbolo del suo amore (fig. 2)2.

Antonio Canova, Cupido e Psiche stante, Louvre
Fig. 2 Antonio Canova, Cupido e Psiche stante, Louvre

Nonostante l’altissima qualità, la tela inedita qui presentata, in impeccabili condizioni di conservazione e di estrema raffinatezza esecutiva, è finora sfuggita a una solida ipotesi attributiva. Il confronto con i massimi nomi del neoclassico italiano (Appiani, Giani, Palagi) non esclude l’ipotesi che l’autore del dipinto, databile all’inizio del XIX secolo, possa essere francese o tedesco3.

1 Matilda Morrone Mozzi, Bestiario. Libro degli animali simbolici in C. G. Jung, Macerata 2016, pp. 56-59.

2Amore e Psiche a Milano. Antonio Canova, François Grard, exh. cat. (Milano, Palazzo Marino, 1.12.2012-13.1.2013), ed. by Vincent Pomarède, Valeria Merlini, Daniela Storti, Catanzaro 2012.

3 Iconographically, the canvas can be compared with the Psyche by Prospero Minghetti (Reggio Emilia, Museo Civico). See Elisabetta Farioli, Prospero Minghetti: 1786 – 1853. Nel laboratorio di un artista neoclassico, Reggio Emilia 1993, and Giulio Zavatta, “Per la formazione della sua cultura artistica e per l’esecuzione delle sue opere di pittura”: Prospero Minghetti collezionista, disegnatore e maestro di disegno, “Taccuini d’arte”, 9 (2016), pp. 12-19.

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