A cura di Luca Giunta Baroni

Sebbene la fama dei celebratissimi Pulcinelli e Satiri di Domenico Tiepolo abbia da tempo offuscato l’attività caricaturistica del padre Giovanni Battista, anche quest’ultimo fu un geniale disegnatore di scenette ironiche, satire e pulcinelli.

I primi esemplari di questa produzione risalgono ai tardi anni Quaranta, e diventano da subito apprezzatissimi: il 10 giugno 1761, scrivendo da Bologna a Pierre-Jean Mariette, Francesco Algarotti si vanta, in un passaggio giustamente famoso, di possedere ‘i più bei pulcinella del mondo, di mano del celebre nostro Tiepoletto’, probabilmente da identificarsi con i ‘dodici pulcinelli’ menzionati nell’inventario dei suoi beni nel 17801.

Tra il 1754 e il 1762, secondo la datazione proposta da Knox, i fogli di Giambattista di soggetti ironici vengono incollati in tre (o più) volumi, due dei quali, descritti come ‘una copiosa collezione di disegni umoristici del Tiepolo’, appaiono nel catalogo della collezione Algarotti Corniani del 18542.

Giovanni Battista Tiepolo, Omaggio a Pulcinella incornato (Gnoccolata), Museo Civico Sartorio, Trieste.
Fig. 1. Giovanni Battista Tiepolo, Omaggio a Pulcinella incornato (Gnoccolata), Museo Civico Sartorio, Trieste.


Il 9 aprile 1943, l’ultimo volume noto ancora intero di questa serie (Tomo terzo delle caricature) viene smembrato e messo in vendita a Londra da Christie’s. L’album contiene 106 fogli, facendo supporre l’esistenza di circa trecento schizzi con lo stesso soggetto. Oggi, ne sono noti approssimativamente 200, con gruppi rilevanti custoditi presso il Museo Civico Sartorio di Trieste e il Princeton Art Museum3.

Nonostante l’assenza di informazioni sulla provenienza del nostro foglio, le dimensioni contenute, il soggetto e il caratteristico contorno ottagonale a penna e inchiostro bruno, tipico del montaggio antico in album, suggeriscono che anche quest’ultimo provenga dal gruppo delle Caricature4.

La fluidità dell’esecuzione e il soggetto, così come le idiosincrasie nell’esecuzione della mano e del cappello, sono accostabili, tra i tanti esempi possibili, alla Gnoccolata del Civico Museo Sartorio di Trieste (fig. 1) e alla Caricatura di gobbo della Biblioteca Reale di Torino (fig. 2), entrambi approssimativamente databili al quinto decennio del Settecento5.

Giovanni Battista Tiepolo, Caricatura di gobbo, c. 1755-1760. Turin, Royal Library.
Fig. 2 Giovanni Battista Tiepolo, Caricatura di gobbo, c. 1755-1760. Turin, Royal Library.


La critica ha messo in luce come, nonostante la brillantezza dell’esecuzione, i Pulcinella di Tiepolo eludano ogni rapporto di possibile complicità con lo spettatore”6. L’aspetto serio e dignitoso del nostro Pulcinella, aggravato dalla gobba e del buffo cappello ma saldamente ritto sulle gambe grazie all’aiuto del bastone, ne fa una figura di profonda malinconia e grandezza, tutta chiusa all’interno della difesa impenetrabile della sua maschera.

1Giambattista Tiepolo: disegni dai Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, exh. cat. (Trieste, Civico Museo Sartorio, 18.12.1988 – 2.4.1989), ed. by Aldo Rizzi, Milano 1988, pp. 35, 224, no. 30 (entry by A. Rizzi).

2Tiepolo. A Bicentenary Exhibition, exh. cat. (Cambridge, Mass., Fogg Art Museum, 14.3-3.7.1970), ed. by George Knox, New York 1970, no. 1987 (entry by G. Knox).

3 Trieste 1988-1989, pp. 35, 224-225; Tiepolo. Ironia e comico, exh. cat. (Venice, Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, 3.09-5.12.2004), ed. by Adriano Mariuz, Vicenza 2004, passim.

4 Si ringrazia Anna Bozena Kowalczyk per avere confermato l’attribuzione del disegno sulla base di fotografia (comunicazione scritta, 13.6.2022).

5 George Knox, Drawings by Giambattista and Domenico Tiepolo at Princeton, “Record of the Art Museum, Princeton University”, XXIII, 1 (1964), pp. 2-28.

6 Adriano Mariuz, Tiepolo, ed. by Giuseppe Pavanello, Verona 2008 , p. 207.

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