A cura di Luca Giunta Baroni

Fabrizio Magani e Alberto Craievich hanno collocato l’avvio della produzione vedutistica di Bison agli ultimi anni del ‘700, dopo il suo trasferimento a Trieste e nella forma di un’evocazione (al limite della contraffazione) di paesaggi e vedute ispirate allo stile di Marco Ricci o di Canaletto1.

Tali soggetti, omaggi all’epoca d’oro della pittura veneziana, erano particolarmente apprezzati dal giovane collezionismo triestino, partecipando alle suggestioni visive del Grand Tour e del souvenir d’autore. La quasi totalità di queste opere è infatti di piccolo o medio formato ed è realizzata a tempera su carta o cartoncino, assumendo una natura ibrida tra pittura e disegno che permetteva sia di esporle in cornice che di inserirle tra pagine di un album o in una cartella.

Si trattava di pezzi richiestissimi: come ricordato da Giulio Caprin, ‘di quelle tempere il Bison ne compiva una al giorno, e il caffettiere Tomaso per ciascuna dava uno zecchino d’oro’2. Proprio Tomaso Mercato, proprietario del celebre caffè Tommaseo di Trieste, possedeva non meno di ‘150 Bisson, due dei quali molto buoni in grande—la Piazzetta e la Dogana di Venezia’, esposti a rotazione lungo le pareti del caffè.

La nostra tempera, non firmata, appartiene al gruppo più personale delle vedute di Bison, che sommano alla minuziosa descrizione topografica di Venezia un gusto bozzettistico per la rappresentazione per la figura umana. L’insolito punto di vista, collocato sull’isola di San Giorgio Maggiore, permette all’artista di descrivere un gruppo di vascelli con i marinai intenti in operazioni di carico e scarico. L’esecuzione a grisaglia conferisce all’immagine un aspetto raffinatissimo ed è forse dovuto a una specifica richiesta del committente.

1 Magnani 1997, pp. 46-47; Craievich 2012, pp. 40-41; London 2013. La veduta nota più antica, pubblicata nel 1991 da Luigi Salerno, è firmata e datata 1796. Il testo di riferimento su Bison è Pavanello, Craievich, D’Anza 2012; per disegni vedi Magani 1996, Rizzi 1962-1963, Rizzi 1976, cui si aggiungono alcuni cataloghi di mostre: Udine 1997-1998 (recensito da Wolk-Simon 2000, p. 79), Udine 1962-1963.

2 Caprin 1888, p. 201.

Fabrizio Magani, Giuseppe Bernardino Bison pittore e disegnatore, in Udine 1997-1998.

Alberto Craievich, Un pittore borghese, in Pavanello, Craievich, d’Anza 2012.

Giuseppe Bernardino Bison. Views and Capricci in oil and guache from Private Collections, exh. cat. (London, Jean-Luc Baroni Ltd, 2013), Firenze 2013.

Giuseppe Pavanello, Alberto Craievich, Daniele d’Anza, ed. by, Giuseppe Bernardino Bison, Trieste 2012.

Alberto Craievich, Un pittore borghese, in Pavanello, Craievich, d’Anza 2012, pp. 15-50

Fabrizio Magani, I disegni di Giuseppe Bernardino Bison dell’Album Scaramangà di Trieste, Trieste 1996.

Aldo Rizzi, Cento disegni del Bison, exh. cat. (Udine, Loggia del Lionello, 21.12.1962-6.1.1963), Udine 1962.

Aldo Rizzi, Disegni del Bison, Udine 1976.

Giuseppe Bernardino Bison pittore e disegnatore, exh. cat. (Udine, Chiesa di San Francesco, 24.101997 – 15.02.1998), ed. by Giuseppe Bergamini, Fabrizio Magani, Adelheid M. Gealt, Milano 1997.

Giuseppe Bernardino Bison pittore e disegnatore, exh. cat. (Udine, Chiesa di San Francesco, 24.101997 – 15.02.1998), ed. by Giuseppe Bergamini, Fabrizio Magani, Adelheid M. Gealt, Milano 1997

Giulio Caprin, I nostri nonni, Trieste 1888.

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