Il mondo grottesco e fantastico di Carlo Biffi

Di Cortona Fine Art

MILANO - Pochi milanesi, probabilmente, conoscono il nome del loro concittadino Carlo Biffi (1605-1675). Come il padre Gianandrea, lavora come scultore alle dipendenze della Fabbrica del Duomo di Milano, che arricchisce con diverse sculture. La sua vera passione, tuttavia, sono il disegno e l’incisione.

Carlo è attratto dal bizzarro, l’ironico, il grottesco: le sue rarissime acqueforti raccontano momenti e figure fuori dal tempo, come il grande vulcano finto (ma con fuoco e fiamme veri) costruito in Piazza Duomo nel 1630 per celebrare la nascita di un principe spagnolo, o il ritratto del comico Francesco Scapino, ‘incoronato’ (sono parole sue) da un’audace ghirlanda di strumenti musicali intrecciati.

Carlo Biffi, Study of Five Heads. The Seduction of Drawing, Galleria Cortona
Carlo Biffi, Study of Five Heads. The Seduction of Drawing, Galleria Cortona

L’eccezionale ritrovamento dell’unico disegno attualmente noto di Biffi, un vigoroso schizzo a penna ed acquerello raffigurante uno Studio di Cinque teste, getta nuova luce su questo ancora misconosciuto protagonista del barocco lombardo.

Come ricostruito da Giulio Bora, il foglio, dedicato all’indagine di cinque diverse fisionomie maschili e femminili, era probabilmente destinato al collezionismo privato e richiama nello stile e nel soggetto un’altra rarissima incisione di Biffi nota in due sole copie (una al Rijksmuseum di Amsterdam, l’altra alla Raccolta Bertarelli di Milano).

Il prezioso disegno sarà uno dei protagonisti della mostra The Seduction of Drawing che si aprirà il 10 dicembre alla Galleria Cortona di Milano (Corso Monforte, 38) e che sarà accompagnata da un catalogo illustrato curato dallo storico dell’arte Luca B. Baroni.

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