The Seduction of Drawing

Da Gherardo Cibo a Vincenzo Camuccini

10 dicembre – 18 dicembre 2021

Cortona Fine Art, Milano Italia

Opere Esibite

A cura di Luca Giunta Baroni

All'inizio del 17º secolo, l’uso di collezionare disegni in Italia era tanto diffuso da avere dato origine a una vera e propria etichetta. Come annotato dal colto medico, collezionista e dilettente d’arte Giulio Mancini (1559-1630), i collezionisti di disegni erano identificati con gentiluomini ‘di distinzione’ che godevano di una vita, una casa e un reddito stabile (‘d’appartamenti e di varietà di famiglia’). Il collezionismo, sembra implicare Mancini, richiede stabilità e abitudine.

Il collezionista ideale deve avere una grande casa, con una stanza solo per i libri. Entro quest’ultima, in forma di libro, conserva i propri disegni, metodicamente disposti per soggetto ( ‘materie’), cronologia ( ‘tempi’), dimensione (‘grandezza di foglio’), scuola (‘nazioni’) e tecnica (‘modo di disegni’). Collezionare e studiare i disegni diventa un modo di esplorare, di viaggiare nello spazio e nel tempo. Le opere su carta stabiliscono con l’osservatore un contatto più intimo di altri oggetti d’arte. Esattamente come le pagine di un libro, vanno godute ogni giorno, da soli o con amici che condividono la stessa passione.

Dal tempo di Mancini, l’abitudine di collezionare disegni antichi è si è propagata ben oltre l’Italia, raggiungendo ogni angolo del mondo. Oggi, i mercati più vivaci e i collezionisti più attivi sono negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia. Durante la seconda metà del XX secolo, anche a causa delle sue severe – ma fondamentali – leggi di esportazione, l’Italia è rimasta in qualche modo tagliata fuori dai gradini più alti del mercato internazionale dell’arte. Sempre meno collezionisti italiani di disegni creano e custodiscono le loro collezioni all’interno dei confini nazionali, una condizione che si riflette sul mercato e, a livello più ampio, anche sulla ricerca.

Negli ultimi anni, tuttavia, la marea ha iniziato a cambiare. La creazione di borse di studio internazionali e assegni di ricerca per lo studio dei disegni antichi – alcune delle quali destinate a istituzioni e musei italiani – ha originato nuove occasioni di ricerca. Alcuni collezionisti privati hanno coraggiosamente investito sia nell’acquisto e nella pubblicazione delle opere su carta in loro possesso: va ricordato almeno il recente catalogo Cento disegni, dalla collezione della Fondazione Marco Brunelli, magistralmente curato da Cristiana Romalli e che ha riportato agli antichi splendori un’alta tradizione di collezionismo milanese iniziata già negli anni Trenta.

L’importante attività della Galleria Cortona appartiene a questo nuovo indirizzo. Nel 2020, durante i più difficili mesi della pandemia, Enrico e suo figlio Federico Cortona hanno coraggiosamente deciso di ripristinare la vecchia abitudine di pubblicare ogni anno un catalogo dei migliori disegni disponibili in Galleria. Questo ha generato nuovi interessi ed entusiasmi; le informazioni e le idee sui disegni hanno ricominciato a circolare e, aspetto non trascurabile, l’iniziativa ha offerto nuove possibilità di lavoro e ricerca a giovani studiosi di disegno italiani.

Occorre ricordare che, anche se sono supportati da capitali generati dal mercato dell’arte, il principale scopo di questi cataloghi non è, o almeno non è direttamente, commerciale. L’obiettivo a lungo termine della Galleria Cortona è infatti quello di dare nuova linfa all’interesse verso i disegni antichi in Italia. Comprare e vendere è alla base del collezionismo; e il collezionismo, come dimostrato dalle grandi collezioni ammassate da Leopoldo de’ Medici, Federico Ubaldini, Pierre Crozat, Pierre-Jean Mariette e Giovanni Morelli, è alla base dello studio e della ricerca accademica.

Nell’ottica di creare un catalogo il più completo possibile, grande attenzione è stata rivolta alla scelta di un gruppo di opere che si distinguessero non solo per la loro qualità e valori estetici, ma anche per la loro importanza storica e culturale. Alcuni fogli, come il grande schizzo di Lorenzo de’ Ferrari, ci restituiscono un capitolo cruciale della carriera del loro autore. Da altri, come le Cinque teste di Carlo Biffi, magistralmente indagate da Giulio Bora, possiamo aspettarci che giocheranno un ruolo cruciale nella futura ricostruzione dell’opera grafica dell’artista.

Ancora altri disegni, come la splendida, sensuale scena di Santino Tagliafichi o l’intrigante doppio schizzo di Domenico Guidobono, sottopongono all’attenzione internazionale artisti meno noti ma di grandi capacità tecniche ed espressive. All’interno dei ventuno fogli selezionati, un tema importante è infine rappresentato anche dal rapporto disegno e incisione – un tocco specifico conferito al catalogo dallo speciale interesse e dalla rispettata competenza in questo campo di Enrico Cortona.

In conclusione, spero che The Seduction of Drawing sia, come espresso nel titolo, ‘seducente’: capace di attirare sempre più persone, studiosi e collezionisti all’apprezzamento del magico mondo dei disegni antichi.