Paggio con corazza e piatto in mano
Giovanni Domenico Tiepolo
(Venezia 1727 – 1804) Venduto
- Pietra rossa e gesso bianco su carta azzurra (legger- mente sbiadita) incollato su un foglio di carta azzurra.
- 301 × 132 mm
Il foglio è stato riconosciuto da George Knox come parte del un vasto gruppo di disegni di Tiepolo noto come Collezione Bossi-Beyelern (Stoccarda). Domenico (o Giovanni Domenico) Bossi, nato a Trieste nel 1767, fu un rinomato pittore di ritratti, attivo in tutta Europa prima di stabilirsi come artista di corte a Monaco verso il 18501.
Durante la sua giovinezza, studiò all’Accademia di Venezia con Giovanni Domenico Tiepolo, che gli donò quella che è oggi considerato come il più vasto gruppo mai assemblato di disegni a pietra della famiglia Tiepolo. I circa 650 fogli, inizialmente rilegati in volumi, vennero poi ereditati dalla figlia di Bossi, Maria Theresa Caroline, che sposò in seguito Carle Christian Friedrich Beyerlen. Dopo la morte di Beyelern, la sua collezione venne venduta a Stoccarda nel 1882, ed è oggi divisa in raccolte pubbliche e private.
Come ricostruito da Knox, la collezione Bossi-Beyerlen includeva un’altra versione del Paggio con corazza, da lui attribuito a Giovanni Battista Tiepolo e attualmente a Stoccarda (fig. 1)2. Secondo lo studioso, il foglio è da riconnettere a un dipinto ‘perduto o mai eseguito’, sebbene strette somiglianze possano essere trovate nella figura del paggio sulla sinistra del dipinto raffigurante il Banchetto di Cleopatra (Palazzo di Arkhangelskoye, presso Mosca). Questa ipotesi ha trovato ulteriore supporto nel 1980, quando Ljubov’Jurev’na Savinskaya ha osservato che uno dei quattro dipinti, oggi perduti, che circondavano la vasta tela di Arkhangelskoye raffigurava ‘un soldato e uno schiavo con piatti’ che costituisce probabilmente la destinazione finale del nostro Paggio3.
L’attenzione rivolta a questa figura da parte di Giovanni Battista è infatti attestata da un altro studio a pietra rossa raffigurante una Giovane testa maschile nella collezione Woodner (fig. 3), dove l’artista approfondisce l’espressione della faccia e la posizione del collo4. L’esatta data della commissione della tela russa è stato oggetto di lunghi dibattiti, ma è ormai comunemente accettato che il progetto fosse in corso d’opera nel 1743 circa, data che costituisce, di conseguenza, il termine post quem per la collocazione cronologica del disegno qui sotto esame5.
Una seconda, più debole copia dello schizzo di Giovanni Battista per la composizione di Arkhangelskoye si conserva nel cosiddetto Secondo Taccuino di Würzburg (fig. 2) ed è stata riconosciuta come il lavoro del fratello minore di Domenico, Lorenzo (1736-1776)6.
Secondo Knox, la composizione del Paggio con corazza viene così a costituire ‘un esempio unico dello stesso soggetto trattato da tre mani differenti’7. La riscoperta dello schizzo di Domenico permette quindi di mettere magistralmente a confronto il lavoro grafico del padre e dei suoi due figli.
Il foglio di Giovanni Battista, molto libero e stilisticamente coerente con la Giovane testa maschile di collezione Woodner, è completato sulla destra dallo schizzo di una palma. La linea che delimita la figura del giovane uomo suggerisce che l’artista avesse già in mente la sua posizione nella composizione finale del dipinto, probabilmente celata da una colonna o da un’altra figura.
Lo studio attribuito a Lorenzo, molto più fermo, copia pedissequamente la composizione del padre, qualificandosi come il prodotto di un quotidiano lavoro di studio sui disegni di Giovanni Battista. Lo schizzo di Domenico, d’altra parte, si focalizza solo sulla figura del paggio, riuscendo con successo a fissare non solo la figura e il panneggio, ma anche il tocco gentile del vecchio Tiepolo.
1 Falconi, Peppe 2012.
2 Knox 1980, I, pp. 251-252, cat. M.343. Lo studioso assegna inizialmente il disegno a Domenico (Stuttgart 1970, p. 74, cat. 70) un’attribuzione ancora seguita nel catalogo online della Staatsgalerie. Il suo cambio di opinione è attestato dalla corrispondenza privata con Frederick G. Schab (3 febbraio 1973, citata in New York 1973, cat. 87).
3 Savinskaya 1980, pp. 82-134.
4 New York 1990, p. 118, cat. 39, ripr. p. 119.
5 Parker 1956, p. 535, cat. 1080; Washington 1995-1996, 292-294, cat. 81.
6 Stuttgart 1970, pp. 179-180, cat. 204, ripr. p. 184; Knox 1980, I, p. 167, cat. G19.
7 Knox 1980, I, p. 218, cat. M.76.
Stuttgart 1970, p. 74, cat. 70 (citato); Knox 1980, I, p. 218, cat. M.76; New York 1990, p. 118, cat. 39 (citato).
According to Knox (1980), possibly Domenico Tiepolo (1727-1804), his gift of the artist to Domenico Bossi (Munich, 1767–1853); thence by descent to his daughter, Maria Theresa Caroline (1825-1881), who married Carle Christian Friedrich Beyerlen (1826-1881) in 1853; The Bossi-Beyerlen collection, Stuttgart. Lugano, Dr. H. Wendland. With Colnaghi, London, in the late Sixties (according to Knox 1980); Sotheby’s – London, 9 April 1970, lot 43; Adolphe Stein (France, 1913-2002), bt.