A cura di Luca Giunta Baroni

L’Ottocento romantico ha assegnato alla categoria di oggetti in bronzo e ottone cui appartiene questo grande piatto da parata la denominazione di ‘veneto-saraceno’. Un prodotto levantino, quindi, ma commercializzato e poi replicato da mercanti e maestranze veneziane per far fronte alla massiccia domanda di artigianato di lusso esotico che caratterizzò le corti europee del tardo Rinascimento.

Le recenti ricerche di Sylvia Auld hanno permesso di distinguere tre fasi storiche di realizzazione di questi oggetti1. Un primo gruppo venne realizzato in Nord Africa durante gli ultimi anni del Sultanato mamelucco (c. 1450-1517) e si caratterizza per l’uso di decorazioni geometriche, forme di ispirazione europea e l’assenza di iscrizioni2.

Un secondo gruppo, prodotto espressamente per l’esportazione, è riconoscibile per la presenza di inserti in argento. Un terzo gruppo, al quale appartiene il piatto qui discusso, fu realizzato da maestri veneziani che imitavano i prodotti arabi ed è distinguibile per l’adozione di modelli decorativi più liberi e direttamente ispirati a canoni occidentali, con rigida compartimentazione dell’ornato che esalta, anziché celare, le forme del supporto3.

Nel nostro caso, le sfingi con il petto nudo e le Veneri disposte lungo il margine esterno del fronte anteriore sono tipicamente veneziane; anche il fregio, con fogliette d’acanto, mascheroni e putti, è occidentale, così che dell’originale modello ‘saraceno’ non restano che i materiali e la tecnica esecutiva4.

1 Sylvia Auld, Renaissance Venice, Islam and Mahmud the Kurd. A metalworking enigma, London 2004.

2 See Melikian-Chirvani 1982 and Curatola 2020, passim.

3 Ward-Jackson 1967, pp. 90-103. For dishes belonging to the same category see, e.g., London, The Courtauld Institute, inv. O.1966.GP.202; London, Victoria & Albert Museum, inv. M.38-1946; Sotheby’s - London, 4.7.1996, lot 76; Sotheby’s - New York, 31.01.2013, lot 365; Florence, Bargello Museum.

4 Auld 2004, p. 230.

Peter Ward-Jackson, Some main streams and Tributaries in European Ornament (1500 to 1750). The Arabesque, “Victoria and Albert Museum Bulletin”, III, 3 (1967), pp. 90-103

Sylvia Auld, Renaissance Venice, Islam and Mahmud the Kurd. A metalworking enigma, London 2004

Assadullah Souren Melikian-Chirvani, Islamic Metalwork from the Iranian World. 8-18th Centuries, London 1982

Giovanni Curatola, Islamic Metalwork from the Aron Col- lection, Milano 2020

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