A cura di Luca Fiorentino

Questo foglio costituisce una importante testimonianza riguardo l’espressione artistica e la fortuna di Luca Cambiaso. In prima istanza infatti il disegno mostra quello che viene definito stile stereometrico dell’artista, ovvero quel famoso modulo cubico per cui l’artista è ampiamente conosciuto dalla critica moderna e dai collezionisti. Con questa modalità Cambiaso usava determinare nella composizione lo spazio, la struttura e la posa dei suoi ‘manichini’.

Per gli artisti contemporanei al Cambiaso e per quelli a venire, per i collezionisti nei secoli successivi e per gli studiosi questa tipologia di disegni fu a tutti gli effetti di grande impatto visivo, suscitò suggestioni imprevedibili e ragionamenti teorici che spesso andarono oltre il semplice dato stilistico e materiale.

Come Jonathan Bober notava “il sistema cubico nella forma sintetica che avrebbe assunto alla fine degli anni Sessanta del Cinquecento sarebbe rimasto il fondamento del disegno di Cambiaso [...]. Cosa più importante, la geometria interiorizzata avrebbe continuato a determinare lo spazio, la composizione e l’espressione degli interessi pittorici” 1.

Luca Cambiaso, Ulisse saetta i proci (ca. 1565) – Princeton University Art Museum
Luca Cambiaso, Ulisse saetta i proci (ca. 1565) – Princeton University Art Museum

I primi disegni di Cambiaso che mostrano l’utilizzo di manichini di legno dotati di giunture articolate sono quelli per la Villa Cattaneo-Imperiale e per il Palazzo della Meridiana2. Il disegno in esame è rara testimonianza storica essendo preparatorio proprio per una delle decorazioni di Palazzo Grimaldi della Meridiana a Genova, all’estremità occidentale della Strada Nuova.

Luca Cambiaso, Banchetto (1565 c.). Genova, Palazzo della Meridiana
Luca Cambiaso, Banchetto (1565 c.). Genova, Palazzo della Meridiana

Dopo le decorazioni in stucco allogate a Antonio da Lugano (su progetto del Bergamasco) nel 1565, Cambiaso si dedicò alla decorazioni parietali. I dipinti murali, tutti improntati alla decodificazione per immagini dell’Odissea, risultano ben elaborati, ricchi di personaggi e al tempo stesso equilibrati nell’impianto.

Il disegno che può essere posto a confronto con questo in esame è conservato al Princeton University Art Museum3, entrambi infatti presentano un impianto luministico ben studiato, nessun elemento è incrinato dal connubio mano e calligrafia, tutto appare naturale e ‘idealmente’ calcolato.

1 Si veda con profitto: Jonathan Bober, I disegni di Luca Cambiaso, in Luca Cambiaso. Un maestro del Cinquecento europeo, catalogo di mostra a cura di Piero Boccardo, Franco Boggero, Clario di Fabio, Lauro Magnani, con la collaborazione di Jonathan Bober, Genova Palazzo Ducale, Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso 3 marzo – 8 luglio 2007, Cinisello Balsamo (Milano), 2007, p. 79.

Sulla grafica e la pittura di Cambiaso si veda almeno:

Lauro Magnani, Luca Cambiaso da Genova all’Escorial, Genova, 1995;

Federica Mancini, Luca Cambiaso, Louvre Cabinet des Dessins, Milano, 2010;

Luca Cambiaso. Ricerche e restauri, Atti del Convegno promosso dal Comune di Moneglia con il Patrocinio dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere, Moneglia (Genova), 11-12 maggio 2007 Oratorio dei Disciplinati, Genova, 2009.

Sullo sviluppo e sull’influenza negli artisti dei secoli successivi dello stile stereometrico di Cambiaso si vedas l’interessante e divertente volume:

Geometrie der Figur. Luca Cambiaso und die moderne Kunst, von Heribert Schulz, mit einer Einführung von Christa Lichtenstern, sowie einem Beitrag von Lauro Magnani, catalogo della mostra, Kulturgeschichtlichen Museum Osnabrück 28 gennaio – 15 aprile 2007, Osnabrück, 2007.

2 Cfr.: Jonathan Bober, I disegni di Luca Cambiaso cit., pp. 78-82.

3 Il disegno del Princeton University Art Museum è anch’esso preparatorio per il Palazzo della Meridiana di Genova, rappresenta Ulisse saetta i proci, penna, pennello e inchiostro bruno, acquarellato in bruno su carta beige, quadrettato a sanguigna, 198 x 345 mm., Inv. 1946-155.

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