A cura di Luca Fiorentino

Il soggiorno romano di Paolo Gerolamo Piola ebbe una grande influenza nel suo percorso artistico e, sebbene fu preso in bottega dal Maratta, egli dovette certo guardarsi attentamente intorno nel vasto panorama artistico che l’Urbe offriva.

In questo foglio si nota un forte influsso di Daniel Seiter, Giacinto Calandrucci e tutta la cerchia cortonesca, Giovanni Passeri incluso naturalmente, che rivoluzionò la seconda parte del Seicento romano1. Dopo aver preparato il foglio con acquarellature di un bruno scuro (quasi come in una preparazione pittorica della tela), Paolo delineò velocemente a pietra nera le figure, gli spazi e l’andamento della composizione.

Come in un bozzetto pittorico a monocromo, intervenne in seguito con il pennello, inchiostro bruno poco diluito e la biacca con cui appose i partiti luministici, giocando al risparmio e sulle trasparenze per evidenziare i mezzi toni e gli scuri profondi della preparazione del foglio. Con l’inchiostro bruno rinforzò alcune parti come i contorni delle figure, mentre si può notare la scelta di intervenire con acquarellature grige per attenuare la biacca così da poter ottenere dei mezzi toni per modellare meglio le superfici e le figure (si veda ad esempio la muscolatura di Argo addormentato).

Le qualità sopra descritte pongono questo foglio al pari di un bozzetto, ma potrebbe anche essere un’opera autonoma di studio per comprendere i migliori effetti luministici della composizione.

Il disegno, pur non essendo riconosciuto fino a questo momento come opera preparatoria per un dipinto, assurge come modello di elevata qualità nel campo della grafica di Paolo Gerolamo Piola.

1 Si veda anche per un approfondimento sull’artista: Maria Clelia Galassi, Dentro la genesi del disegno genovese tra fine Seicento e primo Settecento. L’affiorare della figurazione in fogli di Domenico Piola, Gregorio De Ferrari, Paolo Gerolamo Piola, in L’underdrawing del disegno genovese, a cura di Maria Clelia Galassi e Margherita Priarone, Genova, 2014, pp. 67-89; Mary Newcome-Schleier, Paolo Gerolamo Piola, in ‘Antologia di Belle Arti’, 1, 1997, pp. 37-56.

Alessandra Toncini Cabella, Paolo Gerolamo Piola e la sua grande Casa genovese, Genova, 2002, pp. 118-119 and fig. 175.

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