Nel 250° anniversario della morte di Giovan Battista Tiepolo tornano alla Luce due sue prove grafiche, finora inedite, di prima qualità. A presentarle in una mostra molto raffinata, The Power of Drawings, accompagnata da catalogo scientifico bilingue a cura di Luca Fiorentino (Edifir), a un giovane antiquario, Federico Cortona, classe 1992.
Figlio di Enrico, che da quarant'anni anima con intelligenza l'ambiente artistico milanese trattando opere su carta, ma anche pittura, scultura e maiolica, Federico ha ereditato it talento di mettere in relazione studiosi, collezionisti, mercanti e istituzioni museali, puntando sulla rarità degli esemplari e sull'ottimo stato di conservazione.
Il comparto del disegno antico e una nicchia del collezionismo con scambi internazionali vivaci, in grado di offrire molte soddisfazioni a fronte di un investimento modesto, da 5.000 euro in su, risulta perciò doppiamente interessante visitare la mostra (per ora soltanto on line sul sito galleriacortona.com e poi a emergenza passata su prenotazione) in corso nella galleria milanese di Via Monforte 38. Sono esposti 19 disegni di provenienza privata, di importanti artisti italiani dal Cinquecento all'Ottocento, ritrovati dopo una lunga ricerca storico artistica.
Molti di essi trovano riscontro nelle rispettive opere finite, altri sono primi pensieri che rispondono esclusivamente alle fantasie dell'artista, soltanto due non hanno ancora una paternità precisa, nonostante la relativa scheda suggerisca una via da percorrere tra Roma e la Toscana.
Ci si illumina davanti ai riferimenti puntuali dei disegni preparatori di Luca Cambiaso, Domenico Guidobono, Donato Creti, Andrea Appiani, per citarne alcuni, ma soprattutto ci si emoziona davanti ai due Tiepolo ritrovati. Ritenuti autografi anche da Jonathan Bober, curatore del Gabinetto di disegni e stampe antiche della National Gallery di Washington, sono due studi eseguiti a pietra rossa e gessetto bianco su carta azzurra per gli affreschi di Palazzo Clerici a Milano.
Lo Studio per uno scudo con testa di Medusa è preparatorio per la sua controparte pittorica retta dalla figura di Marte, subito al di sotto del Carro di Apollo, soggetto centrale nella cupola di Palazzo Clerici. Invece la Testa di mucca compare sia nel bozzetto di presentazione per it progetto milanese (teletta conservata al Kimbell Art Museum di Fort Worth), sia per il soffitto del Castello reale di Wurzburg (bozzetto al Metropolitan di New York).
Sul verso del medesimo foglio si trovano uno Studio per panneggio e una Testa di uomo barbuto, mentre lo Studio per testa di ragazzo a penna nera, databile verso it 1750, e, con tutta probabilità, parte di un volume di 93 fogli tiepoleschi dedicati a teste di carattere, un genere di cui anche Antonio Canova fu appassionato collezionista.
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Articolo pubblicato originariamente su Il Sole 24 Ore, sezione Domenica del 8 novembre 2020.