Questa testa d’invenzione è, con tutta probabilità, parte di un volume di 93 fogli dedicati a teste di carattere eseguite dal più noto e
importante artista veneto del Settecento: Giovan Battista Tiepolo1.
Tramite una rapida sottotraccia a pietra nera l’artista marcava i tratti
utilizzando la penna e l’inchiostro in maniera altrettanto rapida e
calligrafica. Con il sapiente utilizzo del pennello la stesura dell’inchiostro diluito risulta a tratti soffuso e delicato (come ad esempio
nel volto e nella capigliatura) mentre in altre zone appare più concentrato e scuro (come in alcune parti del colletto, in alcuni colpi
veloci dei riccioli). Gli effetti chiaroscurali ottenuti con questa tecnica sono mirabili e sono paragonabili ai numerosissimi fogli eseguiti
dal maestro veneto che dimostrò grande inventiva ed estro per le
pose, le figure con le loro caratteristiche fisiognomiche, gli abiti.
In questo rapido disegno troviamo riassunta tutta l’arte grafica
tiepolesca ed in qualche modo anche tutta l’arte del Settecento
europeo: l’aria sbarazzina del fanciullo, la luce chiara e cristallina
che lo modella e lo scolpisce nella carta.
La tradizione pittorica e la luce dei migliori artisti veneti aveva
ampiamente influenzato i pittori di grido del Seicento e del Settecento, ma nessuno come Tiepolo seppe rendere il suo stile iconico
e trasmutare i suoi personaggi, come le sue storie, in un idillio di
colori e immagini arcadiche.
Note
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1 Per l’album e queste caratteristiche teste d’invenzione si veda: Bernard
Aikema et alii, Tiepolo in Holland, catalogo della mostra, Museum Boijmans
Van Beuningen, 1996, p. 90.
Si deve inoltre tener presente quanto fossero
ricercate queste figure del Tiepolo anche in anni successivi, si pensi quindi
alla grande collezione di Antonio Canova il quale possedeva ben quattro
libri di disegni dell’artista veneziano.
Si veda in proposito: Giuseppe
Pavanello, Canova collezionista di Tiepolo, contributi di Adriano Mariuz e
Paolo Mariuz, Mariano del Friuli (GO), 1996.